lunedì 3 febbraio 2014

Streamtech e Franzen e Eggers


LA TECNOFOBIA

Conosciamo persone nuove, con competenze nuove, ogni giorno
.
Da qualche mese collaboriamo con alcuni sviluppatori, che stanno progettando insieme a noi un portale di formazione a distanza.

Devo riconoscere che non è facile avere a che fare con loro: in certi ambienti funziona davvero tutto a codice binario, vero falso, bianco nero, sì no.
Ma parlando si risolve tutto, e dietro le stringhe di programmazione si riescono a scovare passioni, ricerca del bello, debolezze e manie come ci sono dappertutto nel mondo.

Recentemente sono stato tentato dalle sirene di Jonathan Franzen e Dave Eggers, che denunciano l'eccesso di connessione, di tecnologia e di dipendenza dall'elettronica che caratterizzano questi tempi; cito Franzen (link) per rendere l'idea:

Questo, in sostanza, è il grande problema della tecnologia, [...] un livello di sofisticatezza altissimo che si accompagna a un uso futile e ridicolo. “Lo smartphone che riprende ragazzi che gettano menthos nella coca-cola”.

Che è una teoria fuori dal coro, piacevolmente radical – chic e quindi affascinante.

Poi ho incontrato questo articolo di Juliet Waters (link), che dice “Diffidate dagli scrittori tecnofobi”, cito di nuovo qualcosa:

La prima sorpresa di imparare a programmare? Mi sono veramente divertita. Sì, programmare è impegnativo, frustrante d spesso noioso. Ma offre soddisfazioni che non sono troppo diverse da quelle di scrivere. Gli eleganti raccordi logici, l’attenzione per i dettagli, l’obbiettivo di raggiungere il massimo impatto con il minimo di righe, la sensazione di creare qualcosa di accattivante a partire da poche idee sottili e astratte: come critica queste sfide mi erano familiari


Franzen ed Eggers sbagliano a incoraggiarci a indossare il tecnoanalfabetismo come una sorta di emblema del coraggio, come qualche volta sembrano fare. Se vogliamo combattere gli obiettivi aziendalisti incorporati nel nostro software e hardware, dobbiamo diventare più esperti di tecnologia, non meno.

E beh, adesso un'idea me la sono fatta.


Se siete arrivati sino qui in fondo, siete uno dei miei amici, anche se non vi conosco.

info@streamtech.it

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